Domande Frequenti su Ortognatodonzia

Domande Frequenti su Ortognatodonzia

Il dr. Marco Alteri risponde…

Una prima visita ortodontica specialistica è consigliabile fra i 3 ed i 6 anni di età. Una crescita disarmonica delle basi ossee o una alterata funzione dell’apparato stomatognatico (masticazione, respirazione, deglutizione) può essere corretta, se intercettata precocemente, e trattata più efficacemente e più semplicemente durante questo periodo della crescita. Una malocclusione, anche in fase di dentatura da latte, può essere il segno di una disarmonia dento-scheletrica.

una visita, che non si limita a valutare la bocca e la posizione dei denti, ma svolge un’analisi approfondita del viso, della muscolatura, delle articolazioni temporo-mandibolari e dei denti. Tutti i diversi elementi devono essere indagati e posti in correlazione per formulare una diagnosi e prospettare al paziente la migliore risoluzione;
* set radiografico che permette di valutare i denti, le basi scheletriche e le articolazioni temporo-mandibolari;
* record fotografico per l’analisi del volto;
* rilievo di impronte dei denti e successiva realizzazione di modelli di studio.
L’insieme di queste informazioni serve per formulare una diagnosi (condizione iniziale), e una prognosi, e cioè di prevedere la crescita mediante un sofisticato programma computerizzato, che tiene conto di parametri individuali, oltre al sesso, età e razza, e di pianificare un piano di trattamento ad hoc.

In tutti quei pazienti in cui si è stabilita una reale indicazione, una terapia ortodontica precoce offre molte opportunità:

* guidare la crescita dell’osso mascellare e della mandibola;
* ampliare il palato nel caso di morso incrociato;
correggere l’eccessiva protrusione del mascellare e degli incisivi superiori e ridurre così il rischio di trauma degli elementi stessi (profilo convesso, classe II);
* correggere la retrusione del mascellare e la protrusione della mandibola (profilo concavo, classe III);
* eliminare i problemi legati ad abitudini viziate (succhiamento del dito, interposizione tra i denti della lingua, interposizione tra i denti del labbro inferiore, respirazione orale, fonazione non corretta);

Quando vi è una congruenza tra le basi scheletriche, gli obiettivi sono l’allineamento dei denti e il miglioramento del profilo. Se, invece, vi è una disarmonia scheletrica allora questa va corretta chirurgicamente e contemporaneamente al raddrizzamento dei denti.

I denti si allineano lungo le arcate e si assestano in funzione delle forze muscolari e dello spazio che hanno a disposizione. Talvolta, però, la lunghezza di arcata non è sufficiente ad ospitare tutti i denti. Solitamente gli ultimi denti che erompono non riescono a ad allinearsi correttamente e si dispongono dove trovano minore resistenza: tipici sono i canini che erompono alti ed esterni o i denti del giudizio che rimangono inclusi nell’osso per mancanza di spazio. Se si vogliono allineare i denti nelle arcate ripristinando una buona occlusione e non è possibile un’espansione di arcata, si rende necessaria l’estrazione di elementi dentari che spesso sono perfettamente sani (di solito i premolari).